giovedì 1 giugno 2023

LA METAFISICA

La metafisica è uno dei libri più importanti della filosofia di Aristotele, scritta tra il IV e il III secolo aC La metafisica tratta di diversi argomenti fondamentali per la filosofia di Aristotele, tra cui la sostanza, l'essere, la causa e la definizione. Nel libro, Aristotele esplora molte delle idee centrali alla sua filosofia, mostrando l'importanza della riflessione e delle conoscenze per la comprensione del mondo

Aristotele era un filosofo greco che ha vissuto nel IV secolo aC e che ha sviluppato la filosofia di Platone, uno dei filosofi più famosi del mondo occidentale. In particolare, Aristotele ha sviluppato la teoria delle forme o "essenze", che sono le idee delle cose nella mente di Dio che sono le versioni perfette delle cose che esistono nel mondo materiale. Nel suo libro Metafisica, Aristotele sostiene che le essenze sono le vere essenze delle cose, mentre le cose del mondo sono solo la materializzazione di queste essenze

La teoria sull'essere di Aristotele è principalmente presentata nel libro Metafisica. Aristotele crede che tutto il mondo materiale, compreso l'essere dell'essere, sia influenzato dalle leggi della natura e dell'esistenza. Questa teoria sull'essere di Aristotele include anche l'idea che l'essere è qualcosa che esiste indipendentemente dalla mente umana, e che esiste solo grazie alla sua forma e alle sue caratteristiche. 

La sostanza è uno dei concetti centrali nella filosofia di Aristotele, che ha sviluppato la sua teorizzazione della sostanza tra il IV e il III secolo aC Per Aristotele, la sostanza è "ciò di cui una cosa è fatta", ovvero l'elemento fondamentale di cui è composta una cosa. Per esempio, la sostanza del legno è il legno stesso, mentre la sostanza dell'acqua è l'acqua stessa. Aristotele riteneva che ogni sostanza avesse alcune caratteristiche fondamentali che la distinta dalle altre sostanze, tra cui la forma, la quantità e la qualità.

Per Aristotele, la potenza e l'atto sono due concetti fondamentali della sua teoria della sostanza. In particolare, la potenza è il potenziale di una cosa per esistere, mentre l'atto è l'esistenza stessa della cosa. Ad esempio, una pietra ha il potenziale di essere costruita in una casa, mentre la casa è l'atto di quella pietra. 
Secondo Aristotele, la potenza deve essere attivata da qualcosa per diventare un atto, e l'atto è il modello che la potenza segue. Per esempio, il seme di un albero ha il potenziale di essere un albero adulto, ma deve essere attivato da fattori esterni per diventare un albero reale. 
La sostanza per Aristotele può essere considerata sia come il potenziale che l'essere della cosa che come il atto dell'essere. In altre parole, il concetto di sostanza comprende il totale delle caratteristiche che una cosa ha o può avere. Per esempio, se guardiamo un tavolo di legno, la sostanza è il legno stesso, ma anche la sua potenzialità di essere intagliato, dipinto, ecc.

Per Aristotele l'essere si identifica con la sostanza individuale, il vero "essere dell'ente", l'essenza delle cose, quel sostrato permanente che non necessita di altro per esistere e al quale ineriscono tutti gli altri "modi di essere dell'essere", gli attributi accidentali, classificati in dieci categorie: sostanza, qualità, quantità, rela- zione, luogo, tempo, agire, patire, stato, situazione. Dal punto di vista ontologico, la sostanza è il soggetto reale cui ineriscono le varie proprietà (le categorie come modi di essere); dal punto di vista logico, la sostanza è il soggetto logico il quale, nel processo conoscitivo, "regge" i vari predicati (le categorie come modi in cui si predica l'essere). La sostanza è sinolo di materia e forma: la prima è l'elemento indeterminato che possiede però la potenzialità di assumere determinazioni successive; la seconda è l'elemento stabile, permanente e riconoscibile delle cose, ciò che le cose sono in atto. è venuto n Monos Attraverso i concetti di forma e materia, atto e potenza Aristotele risolve il difficile problema del divenire per lui le trasformazioni che osserviamo nel mondo non rappresentano il passaggio dall'essere al non essere ma sono cambiamenti interni all'essere dovuti al passaggio dalla potenzialità della materia all'attualità passaggio della forma. Ogni cosa in atto è passibile di ulteriore trasformazione, quindi è atto rispetto a ciò che la pre cede, ma potenza rispetto a ciò che la segue (ad esempio il pulcino è atto rispetto all'uovo ma potenza rispetto alla gallina). L'atto ha comunque priorità rispetto al potenza sia dal punto di vista della sostanza, sia da punto di vista del valore.

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