domenica 11 dicembre 2022

PARMENIDE E IL PENSIERO DELL’ESSERE

IL POEMA DI PARMENIDE 

Parmenide visse a Elea, un’antica colonia greca situata sulla costa della Campania a sud di Paestum. Egli crebbe in un ambiente culturale e intellettuale aristocratico, del tutto diverso da quello aperto e fertile di ricerche naturalistiche della Ionia. Scrisse un poema in versi intitolato Sulla natura, di cui restano il proemio e vari frammenti delle altre due.  Parti rispettivamente dedicate alla verità e all’opinione. Sebbene la cornice sia di carattere religioso, la materia del messaggio parmenideo e le movenze argomentati e del suo discorso sono decisamente filosofiche e razionale.

SOLO L’ESSERE ESISTE E PUÒ ESSERE PENSATO

Il messaggio di Parmenide che: L’essere è, e non può non essere e il non essere non è, e non può essere: significa che soltanto l’essere esiste e che il non essere non esiste e non può neanche essere pensato. Infatti la nostra mente e il nostro linguaggio possono riferirsi solo a qualcosa che c’è, dunque all’essere, mentre il non essere risulta impensabile e inesprimibile.

Il termine essere per Parmenide viene inteso come ciò che è comune a tutti gli enti e che esiste nella pienezza assoluta e perfetta, eterna e immobile. Infatti secondo Parmenide se una cosa esiste non nasce ne perisce, non si muove e non cambia, ma semplicemente ed eternamente è. Si può  vedere come egli avesse un modo di pensare completamente diverso rispetto a quello di Eraclito.

Si può affermare che con Parmenide inizi l’ontologia, lo studio dell’essere in quanto essere, nelle sue caratteristiche universali.

Si può dire però che il modello di pensiero parmenideo sia la risposta alle inquietudini sociali di cui soffriva la città di Elea e agli attacchi che i nuovi ceti popolari portavano al potere consolidato.

LA DEDUZIONE LOGICA DEGLI ATTRIBUTI DELL’ESSERE

Egli, come altri filosofi arcaici, parte dal presupposto che il mondo non possa derivare dal nulla, perché se derivasse dal nulla sarebbe la fine della realtà e del pensiero. 

L’essere è ingenerato e imperituro; infatti se nascesse, dovrebbe derivare da ciò che non è.

L’essere è eterno: esso non ha ne passato ne futuro. Infatti il passato è l’essere che non è più e il futuro è l’essere che non è ancora.

L’essere è immutabile e immobile; infatti, ogni movimento implicata contaminazione tra uno stato A e uno stato B dei corpi, dove B deve essere concepito diverso da A. Ma se A è essere, B dovrà non essere.

L’essere è finito, perché secondo la mentalità greca la perfezione è data dalla finitezza e non dall’infinità.

UNA VERITÀ DIFFICILE DA ACCETTARE

Con Parmenide vengono introdotti alcuni principi logici fondamentali:

Il principio di identità: l’essere è ed è identico a se stesso

Il principio di non contraddizione: l’essere è e non può non essere.

Il principio del terzo escluso: ogni cosa o è o non è.

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