sabato 22 aprile 2023

LA CONCEZIONE DELLA CONOSCENZA

LA CONCEZIONE DELLA CONOSCENZA

Il concetto di conoscenza secondo Platone si basa sull’idea che la conoscenza vera sia di carattere intuitivo. Platone credeva quindi che la conoscenza non potesse essere basata esclusivamente sull’esperienza sensoriale o sensibile, poiché questa forma di conoscenza è limitata e fallibile.
Invece, la conoscenza vera di Platone si basa sull’intuizione o sul pensiero puro, che è in grado di cogliere l’essenza delle cose sulla base di concetti universali e ideali. Secondo Platone, l’intelletto umano può accedere alla conoscenza di questi ideali attraverso la ragione, la riflessione e la logica, e non attraverso l’esperienza sensoriale.
È con questa forma di conoscenza che si ottiene una conoscenza vera e duratura, che non dipende dalle mutevoli e contraddittorie esperienze e sociali. Inoltre, Platone credeva che la conoscenza fosse l’unico mezzo per raggiungere la vera felicità e la buona vita.
Platone afferma che la conoscenza è reminescenza, in quanto l'anima ricorda le idee contemplate nell'iperuranio prima di incarnarsi.

Inoltre afferma anche che esiste una corrispondenza tra dualismo gnoseologico e dualismo ontologico, ovvero: piani del conoscere ( scienza e opinione), e piani dell'essere ( idee e cose).

Egli dice anche che i filosofi possono accedere alla verità grazie alla dialettica che consente di differenziare le idee tra loro e coglierne le possibili relazioni.

Per Platone, dunque, c'è una concezione oggettiva e stabile della conoscenza, e quindi esiste una verità assoluta che corrisponde al mondo delle idee, e solo attraverso il metodo dialettico il filosofo può conoscere le idee immutabili e le loro reciproche relazioni: la verità.

LA DIALETTICA:

Per Platone, la dialettica è una forma di ricerca della verità attraverso il dialogo tra due o più persone, che utilizzano la domanda e la risposta per dimostrare le loro idee e il loro punto di vista su una determinata domanda.

La dialettica si compone in tre passaggi fondamentali:

1. L’esame: ogni  persona esprime il proprio punto di vista sulla questione

2. Il contrattacco: l’interlocutore attacca il punto di  vista dell’altro cercando di dimostrare che quello che dice è falso

3. La  sintesi: ogni persona cerca di trovare un punto di vista comune o un compromesso  basato sui punti di  vista espansi

Platone credeva che la dialettica fosse un’utile e versatile forma di ricerca della verità, poiché era in grado di sviluppare idee nuove e più  solide, portando un’approfondita comprensione delle domande e dei problemi. Inoltre, la dialettica permetteva alle persone di esplorare diverse opinioni e punti di vista, favorendo la crescita intellettuale e morale.

IL PROCEDIMENTO DICOTOMICO:

Il procedimento dicotomico è un metodo logico che mira a giungere alla verità diviso la realtà in due parti: una parte razionale che rappresenta l'aspetto sensibile e l'altra parte irrazionale che rappresenta l'aspetto divino, intermedia tra l'intellettuale e l' irrazionale. Questo metodo viene utilizzato da Platone per giungere alla verità e alla conoscenza del mondo reale.

Il metodo dicotomico si basa sull'esistenza di una realtà dualistica, che consiste in due realtà parallele: 1 - la realtà sensibile e materialistica, che rappresenta il mondo sensibile e la parte fisica del corpo. 2 - la realtà spirituale e metafisica, che rappresenta il mondo spirituale e la parte non fisica del corpo.

Platone utilizza il metodo dicotomico per poter accedere alla conoscenza di una realtà superiore, attraverso la divisione della realtà in parti di diversa natura, per poter giungere alla verità e alla conoscenza del mondo reale.

IL MITO DI THEUTH:

Il mito di Theuth è una vera e propria leggenda platonica che narra di come la sapienza del dio Theuth, inventore della scrittura e delle arti, fu mal interpretata da re Thamus. Secondo Platone, la scrittura non è stata inventata per la conservazione della memoria, ma per la conservazione della conoscenza e per rendere accessibile a tutti gli ambizioni della conoscenza. Ma il re non ha voluto accettare la sapienza dell'artefice del Dio Theuth a causa della sua ignoranza e per questo il dio ha lasciato l'Egitto. Platone ha raccontato questa leggenda per dimostrare come l'ignoranza sia un impedimento alla conoscenza e all'accettazione della sapienza e della cultura.


LA COSMOLOGIA E IL FONDAMENTO DELLE LEGGI

LA COSMOLOGIA E IL FONDAMENTO DELLE LEGGI

Per Platone, la vera realtà non è quella sensibile del mondo materiale, ma è quella delle idee o delle forme, che sono la base di tutto ciò che esiste. Le idee sono il vero oggetto di conoscenza per l'essere umano.

La realtà sensibile è solo una copia, un'ombra o una riflessione delle idee. Le cose del mondo sensibili sono transitorie e mutevoli, e non hanno un'esistenza vera e permanente. Inoltre, le cose del mondo sensibili possono anche essere la fonte dell'errore e della falsificazione.

Per Platone, l'ordine e l'armonia del mondo sono garantiti dalla presenza delle idee o delle forme, che sono la fonte della verità e della saggezza. Ciò che è buono è il risultato della Verità e della Saggezza, e ciò che è malvagio è il risultato dell'errore e dell'ignoranza.

Le leggi, secondo Platone, sono l'accordo e l'armonia tra le idee o le forme e le cose del mondo sensibile. Le leggi sono la garanzia che la verità, la saggezza e il bene possono essere realizzati nel mondo sensibile.

Secondo Platone nell'universo regna un ordine perfetto dovuto a un divino artefice (il demiurgo), che ha plasmato il mondo visibile sul modello di quello soprasensibile, infatti ispirandosi all'idea del bene, ha modellato la materia caotica primordiale, trasformandola in un organismo vivente permeato e governato da un'anima del mondo, inoltre ha conferito ordine agli eventi naturali attraverso il tempo che è "un'immagine mobile dell'eternità".

Un' altra cosa che, secondo Platone, nell'universo regna un'ordine perfetto, è dovuto alle leggi, che regolamentano in ogni aspetto la vita dei cittadini al fine di realizzare nella citta degli uomini lo stesso ordine divino che regna nel cosmo, infatti la città fortezza è libera da corruzione e decadimento, perché in essa vi è un numero limitato e stabile di cittadini, la condanna di ogni comportamento asociale e l'organo dei "custodi della legge".

IL RACCONTO DEL TIMEO:

Il racconto del Timeo è uno dei più famosi e importanti scritti di Platone. Questo testo è una conversazione tra un filosofo chiamato Timeo e il legislatore Ateniese, che discuteranno di vari temi, tra cui l'origine dell'universo, la natura dell'anima, l'ontologia e la teoria della formazione della terra.

Secondo Platone, il mondo sensibile è formato dalle idee o dalle forme, che sono la vera realtà. Queste idee esistono al di fuori del tempo e dello spazio, e sono l'oggetto di conoscenza e di saggezza per l'essere umano.


LA VISIONE POLITICA E IL PROBLEMA EDUCATIVO

LA VISIONE POLITICA E IL MODELLO EDUCATIVO

Platone teorizza un modello di Stato ideale, utopia, che è strutturato in tre classi: i governanti, che hanno la funzione di comando, i guerrieri che hanno la funzione di difesa militare e i lavoratori, che hanno il compito di provvedere ai bisogni materiali.

Platone pensa anche che l'aristocrazia sia la forma ideale di governo, perchè coincide con il governo dei migliori, ossia dei filosofi che conoscono e perseguono il bene, dove da essa si differenziano varie forme corrotte di governo: la timocrazia, l'oligarchia, la democrazia e la tirannide.

Egli teorizza anche un percorso formativo per il futuro governante ( il mito della caverna), dal quale è esclusa l'arte che è negativa e diseducativa per tre motivi:

1. propone modelli di comportamento immorali e frivoli

2. allontana dal vero perché è "imitazione di imitazione"

3. è frutto della divina ispirazione e dunque attenua la capacità di giudizio 

Platone nella sua opera "Repubblica" propone una visione politica incentrata sull'educazione e sulla giustizia. Per lui, l'educazione è fondamentale per la creazione di un popolo giusto e per la creazione di una società equa e armonica.

Platone sostiene che il fine della formazione è quello di creare un'anima, cioè un individuo che ha ottenuto una completa conoscenza dell'essere e che è in grado di avere una visione della verità e di agire di conseguenza. Questa conoscenza è possibile solo attraverso lo studio dialettico, la meditazione e la contemplazione del mondo delle idee.

Per Platone, l'educazione ha il fine di formare una classe di governanti e di filosofi, che possono governare la società in modo saggio e giusto. I governi filosofici devono avere una conoscenza completa della Verità e della Saggezza, e devono essere in grado di creare una società equa e armonica

IL MITO DELLA CAVERNA:

Il mito della caverna è un'allegoria che è stata proposta da Platone nella sua opera "Repubblica.

Un gruppo di prigionieri sono rinchiusi in una caverna sin dalla loro infanzia. Non hanno mai visto altro se non l'ombra delle figure che si proiettano sulla parete davanti a loro. Un giorno, uno di loro riesce a liberarsi dalla prigionia ed esce all'esterno. All'inizio è cieco per la luce del sole, ma poco a poco si abitua e comincia a scoprire il mondo intorno a sé.

Tempo dopo, il prigioniero ritorna nella caverna e tenta di spiegare agli altri prigionieri quello che ha visto all'esterno. Ma gli altri prigionieri, che non hanno mai visto altro che le ombre, ridono di lui e pensano che sia pazzo. Solo chi ha vissuto l'esperienza di uscire dalla caverna può capire la verità.

LA DOTTRINA ETICA: L'ANIMA, L'AMORE E LA VIRTù

LA DOTTRINA ETICA DI PLATONE

La dottrina etica di Platone si basa sul concetto di un'anima immortale che è dotata di intelligenza, ragione e virtù. L'anima è l'aspetto razionale dell'essere umano e rappresenta l'individuo vero e proprio. Essa è in grado di distinguere il bene dal male, di controllare i desideri e gli istinti inferiori e di aspirare alla conoscenza e alla verità.

Secondo Platone, la virtù è la qualità più importante per l'anima, perché le permette di ascendere verso il mondo delle idee e di avvicinarsi alla conoscenza dell'Ente Supremo. La virtù non è una capacità naturale, ma è qualcosa che si acquisisce attraverso la conoscenza e la contemplazione del bene. L'educazione è quindi fondamentale per lo sviluppo della virtù, perché permette all'anima di comprendere la distinzione tra il bene e il male e di aspirare alla conoscenza e alla verità.

La dottrina etica di Platone si basa quindi sul concetto di un'anima dotata di intelligenza, ragione e virtù, che è in grado di distinguere il bene dal male e di aspirare alla conoscenza e alla verità.

 Platone sostiene che l'anima è immortale e ha una struttura tripartita: anima razionale, anima irrascibile, anima concupiscibile. L'obbiettivo dell'uomo virtuoso è quindi la sottomissione delle passioni alla ragione.

Inoltre sostiene che l'amore è una divina follia che spinge l'anima a elevarsi dalla bellezza sensibile alla bellezza ideale, e che esso rappresenta una forza mediatrice che unisce il sensibile al soprasensibile,

Secondo Platone esistono quattro virtù fondamentali:

la saggezza: che consente di ragionare e dominare la vita istintuale

il coraggio: che permette di lottare per far trionfare ciò che si ritiene giusto

la temperanza: che consente di contenere e moderare i piaceri e i desideri

la giustizia: che fa sì che ogni parte dell'anima svolga la propria funzione

IL MITO DEL CARRO ALATO:

Il mito del carro alato è una leggenda platonica che narra dell'anima e della sua natura.

Secondo Platone, l'anima è un essere divino ed eterno che è dotato di intelligenza e ragione e che è in grado di ascendere verso il mondo delle idee e di avvicinarsi alla conoscenza dell'Ente Supremo. Tuttavia, l'anima è trascinata giù dai sui desideri e istinti inferiori, che la conservano rinchiusa nel mondo sensibile e materialistico.

Il mito del carro alato illustra questo concetto, mostrando come l'anima, rappresentata come un carro alato trainato da due cavalli (la ragione e l'istinto), sia costretta a rimanere all'interno del mondo sensibile a causa dei suoi desideri inferiori. Tuttavia, attraverso la virtù e l'anima è in grado di ascendere verso il mondo delle idee e di avvicinarsi alla conoscenza dell'Ente Supremo.

IL SIMPOSIO:

Il Simposio è un dialogo di Platone nel quale si esplorano diversi argomenti, tra cui l'amore, la seduzione, l'amicizia e l'educazione. Il Simposio è una delle opere più famose e influenti di Platone e si ritiene che sia stato scritto durante un'epoca di grande cambiamento nella vita del filosofo.

Nel Simposio, si dà grande importanza all'amore e alla seduzione, che vengono visti come due delle maggiori motivazioni per cui gli esseri umani sono in grado di ascendere verso il mondo delle idee e di avvicinarsi alla conoscenza dell'Ente Supremo.

Una delle figure centrali del Simposio è Alcibiade, un giovane ambizioso e coraggioso che è descritto come il rappresentante dell'amore passionale e carnale. Il Simposio si concentra sulla descrizione della seduzione, dell'amore e della conoscenza.